10 Parco della Caffarella

VIA LATINA, TAPPA 10: PARCO DELLA CAFFARELLA

Benvenuti a “La via Latina: da Porta Capena al parco della Caffarella”!

Questa serie di video, realizzata dal Rotary Club Roma Acquasanta, vi guiderà attraverso un affascinante viaggio di 10 tappe lungo l’antica Via Latina.

Scoprirete i tesori nascosti e i luoghi storici che caratterizzano questo percorso unico, partendo dalla storica Porta Capena fino alla verdeggiante Valle della Caffarella.

Ogni tappa vi offrirà approfondimenti storici, curiosità e panorami mozzafiato, rendendo questo viaggio un’esperienza imperdibile per tutti gli appassionati di storia e cultura.

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DECIMA TAPPA: CAFFARELLA

Benvenuti alla decima tappa del nostro viaggio lungo la Via Latina, realizzato dal Rotary Club Roma Acquasanta. In questo episodio esploreremo la valle della Caffarella, un’area che mantiene intatte le caratteristiche storiche, ambientali e paesaggistiche della campagna romana.

La Via Latina moderna limita la valle della Caffarella a nord, seguendo fedelmente il tracciato antico tra il II e il III miglio. Parte integrante del Parco dell’Appia Antica, la Caffarella è un cuneo verde all’interno di estese aree urbanizzate. Grazie agli espropri avviati dal Comune di Roma a partire dal 2000, l’intera valle è oggi un parco pubblico, frutto dell’impegno di intellettuali, urbanisti, archeologi e cittadini che dagli anni ’80 hanno lottato contro la speculazione edilizia.

La valle è attraversata dal fiume Almone e da piccoli affluenti, delimitata da rilievi vulcanici dei Colli Albani. La vicinanza alla città, la bellezza del luogo, la ricchezza di acque e la fertilità dei suoli hanno reso la Caffarella un’area di lunga frequentazione agricola e residenziale fin dall’antichità. In età romana, la valle ospitava ville di otium, dotate di spazi per la rappresentanza e lo svago all’interno di vasti praedia agricoli.

Scendendo dalla Via Latina e percorrendo i sentieri che conducono al fondovalle, si incontrano tracce di storia millenaria: sepolcri, ninfei, cisterne, resti di ville e impianti termali romani, oltre a torri, mulini medievali e casali come quello della Vaccareccia. Famiglie come i Caffarelli, i Pallavicini e i Torlonia furono proprietarie della tenuta, mantenendone la vocazione agricola e pastorale.

All’incrocio con via di Vigna Fabbri è visibile un tratto basolato dell’antica strada, con integrazioni in sampietrini dove i basoli originali sono mancanti. Negli anni ’80, durante i lavori per un asse di scorrimento veloce, furono scoperti cospicui resti antichi, tra cui una carreggiata in basoli di età imperiale e un livello sottostante di età repubblicana, risalente alla seconda metà del IV secolo a.C. Sotto le moderne tettoie di protezione sono visibili anche resti di edifici funerari del II e III secolo d.C.

Nella valle si trovano numerose strutture idrauliche romane: cisterne, serbatoi, cunicoli e canalizzazioni, utilizzati per l’irrigazione, esigenze domestiche e residenziali, oltre che per lo svago. Tra queste, la monumentale cisterna sotto via Bitinia, la cisterna trasformata in fienile dai Torlonia e la cisterna detta ninfeo. Quest’ultima, situata poco oltre l’incrocio tra via Latina e largo Tacchi Venturi, presenta tre nicchie maggiori e una minore per sculture e giochi d’acqua, ed era alimentata dall’Aqua Antoniniana. Nel Medioevo, la cisterna fu utilizzata per la pigiatura e lo stoccaggio del vino.

Seguiteci per un’avventura tra storia e archeologia, esplorando uno dei luoghi più affascinanti di Roma antica.

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