SETTIMA TAPPA: PIAZZA GALERIA E DINTORNI

Benvenuti alla settima tappa del nostro viaggio lungo la Via Latina, realizzato dal Rotary Club Roma Acquasanta. In questo episodio esploreremo Piazza Galeria e i dintorni, un’area che, nonostante l’intensa urbanizzazione del Novecento, conserva alcune testimonianze archeologiche significative.

Durante il XX secolo, la creazione del quartiere Appio-Latino ha portato alla perdita di molti monumenti antichi, principalmente funerari, che costeggiavano il primo tratto suburbano della Via Latina. Tuttavia, restano visibili alcune rare testimonianze, tra cui cinque edifici sepolcrali all’interno della proprietà della Curia Generalizia dei Padri Marianisti, scoperti durante la costruzione dell’edificio moderno tra il 1948 e il 1949.

Questi sepolcri, databili alla prima età imperiale, furono utilizzati per lungo tempo, come dimostra la presenza di spazi per deposizioni in sarcofagi. Tra le strutture riconoscibili vi sono tombe a camera in opera reticolata e laterizia, un sepolcro a edicola e un colombario, con tracce di intonaci affrescati e pavimenti a mosaico. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce iscrizioni, frammenti di decorazioni architettoniche e sculture, tra cui una pregevole testa femminile in marmo di età augustea, ora conservata nel Museo Nazionale Romano.

Nella vicina Piazza Galeria, i lavori di apertura della piazza nel 1946 hanno rivelato il basolato della Via Latina e parte di una fitta area funeraria, che ha restituito epigrafi, lucerne e urne cinerarie. Sono visibili una tomba a camera in laterizio del III secolo d.C. e parte di un adiacente colombario con nicchie per le olle.

A pochi metri di distanza si trova un breve tratto di condotto in muratura, probabilmente parte dell’Aqua Antoniniana, un acquedotto costruito dall’imperatore Caracalla tra il 212 e il 213 d.C. per rifornire le sue terme. Questo acquedotto era una diramazione dell’Aqua Marcia, potenziata con una nuova sorgente per soddisfare le esigenze del sontuoso impianto termale.